L'Euro
Era il 2 maggio 1998 quando un comunicato ufficiale del Consiglio dei Ministri
europei sancì la nascita ufficiale della moneta unica europea.
Questo il passaggio fondamentale dello storico comunicato, in verità diramato poco oltre la
mezzanotte di sabato 2 maggio: "Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo,
Olanda, Austria, Portogallo e Finlandia sono i Paesi che per volontà propria o per situazione
economica rispondono alle condizioni necessarie per l'adozione della moneta unica dal primo gennaio
1999". Undici Paesi per un'unica moneta - il dodicesimo, la Grecia, si aggiungerà solo all'inizio
del 2001 - il sogno di tanti è divenuto realtà.
Il cammino verso una unità monetaria dei Paesi europei era però iniziato molto prima, ma
l'anno storico è il 1992.
Grazie al Rapporto Delors del 1989, che conteneva delle considerazioni precise e convincenti
sulla politica e l'economia europee, si arriva al
Trattato
di Maastricht del 1992. In questo trattato si stabiliscono criteri, tempi e modalità per la
nascita dell'euro. Il Trattato di Maastricht contiene anche una serie di valutazioni e obiettivi
che hanno fatto sì che l'Europa si muovesse al passo con i tempi. Parte integrante del trattato
sono gli
Accordi
di Schengen, sulla libera circolazione di persone, denaro e servizi in Europa.
Con il Trattato di Maastricht non si poté più tornare indietro. Frutto di anni di incontri
questo trattato decreta la nascita dell'Unione monetaria dei popoli d'Europa.
Ma l'idea di un'unione monetaria non è nata in questo secolo. Risalgono al 1800 i tentativi
di creare l'unione monetaria latina e poi quella scandinava. Nel 1900, a partire dal dopoguerra, vi
sono stati dei tentativi di creare stabilità tra le monete europee. Il primo, l'UEP - Unione
monetaria dei Pagamenti - nel 1950; nel 1958 si ebbe l'Accordo Monetario Europeo (AME), fino ad
arrivare, nel 1968, alla conferenza dell'Aja in Olanda dove si cominciò a parlare di una nuova
moneta unica .
Dopo molti anni di avanzamenti e arretramenti, ormai si giunge alla data del 3 maggio 1998
che ha segnato ufficialmente la nascita della moneta unica, l'euro.
Il simbolo dell'Euro è una E tagliata da due tratti orizzontali paralleli e si ispira
all'epsilon greca, che rimanda al contempo alla culla della civiltà europea e alla prima lettera di
'Europa'.I due tratti paralleli rappresentano invece la stabilità della moneta. L'abbreviazione
ufficiale è 'EUR', registrata presso l'Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione
(ISO), e sarà utilizzata nelle transazioni e a fini finanziari e commerciali.
Nella tabella sono dunque riportati i rapporti di cambio fissi per le monete dei dodici Paesi
aderenti:
Lira italiana | 1936,27 |
Marco tedesco | 1,95583 |
Franco francese | 6,55957 |
Lira irlandese | 0,787564 |
Peseta spagnola | 166,386 |
Fiorino olandese | 2,20371 |
Franco belga/lussemburghese | 40,3399 |
Escudo portoghese | 200,482 |
Scellino austriaco | 13,7603 |
Marco finlandese | 5,94573 |
Dracma greca | 340,750 |
Al fine di rendere il meno traumatico possibile il momento del passaggio dal
vecchio al nuovo, è bene informare i cittadini che dal 1° marzo 2002 le valute nazionali della zona
euro non avranno più valore legale, ma i vecchi soldi potranno essere cambiati ancora per lungo
tempo.
Con l'obiettivo di armonizzare le varie posizioni nazionali, il Consiglio ECOFIN dell'8
novembre 1999 ha determinato che il periodo di doppia circolazione sia compreso fra un minimo di
quattro settimane e un massimo di due mesi, a scelta del singolo Stato che comunque si è impegnato
ad assicurare il cambio delle banconote e monete nazionali anche oltre tale periodo. Per quanto
riguarda l'Italia, il periodo di doppia circolazione avrà una durata di due mesi: pertanto la lira
cesserà di avere corso legale a partire dal 1° marzo 2002.
Tuttavia non sarà necessario precipitarsi nel periodo di doppia circolazione presso gli
sportelli bancari per convertire in euro tutte le monete e banconote in valuta nazionale in
possesso dei cittadini, di Enti, istituzioni, società, ecc. Anzi, dal momento che le banche e gli
uffici postali avranno presumibilmente nei primi giorni di gennaio 2002 un aumento di lavoro
vertiginoso, sarà necessario evitare inutili assembramenti agli sportelli. Premettendo che dopo la
scadenza del periodo di doppia circolazione sarà possibile cambiare le lire, i franchi, le dracme,
ecc. solo presso gli sportelli delle Banche centrali nazionali, il tempo limite per effettuare
l'operazione varia da Paese a Paese: per l'Italia le"vecchie" lire, tanto le monete quanto le
banconote, potranno continuare ad essere cambiate per altri 10 anni.
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