Interventi e interviste
Interventi - Altri ministri e sottosegretari precedenti
06.05.2004
700 nuovi poliziotti e carabinieri di quartiere in servizio nelle città italiane. Nel 2006 arriveranno a 5.900
CERIMONIA DI PRESENTAZIONE DEI NUOVI POLIZIOTTI E CARABINIERI DI QUARTIERE
Scuola Superiore Amministrazione Interno
6 maggio 2004
INTERVENTO DEL MINISTRO DELL'INTERNO
On. GIUSEPPE PISANU
Caro Presidente Berlusconi questa è una cerimonia ufficiale ma io vorrei,
col Tuo permesso, ridurre il tasso di ufficialità di questo incontro rinunziando innanzitutto al
bel discorsetto che avevo preparato per rivolgerti subito un sentito e cordialissimo ringraziamento
per aver voluto vivere con noi questo momento che è importante e altamente significativo nella
storia pur breve del poliziotto e del carabiniere di quartiere.
Il ringraziamento che ti rivolgo non è soltanto mio ma dell'intera
Amministrazione dell'Interno, delle due grandi forze di polizia a competenza generale così
degnamente rappresentate in quest'aula.
A questa cerimonia partecipano il Prefetto De Gennaro Capo della Polizia di Stato e il
Generale Gottardo nuovo Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri che appena un paio d'ore fa
ha preso possesso della sua altissima e prestigiosa carica. Questa dunque è la prima cerimonia
ufficiale alla quale partecipa, è una coincidenza felice che desidero sottolineare.
A lui e al Prefetto De Gennaro voglio rivolgere un altro cordialissimo ringraziamento
per le parole che hanno appena pronunziato, ma più ancora per l'impegno che le due Istituzioni da
loro governate hanno profuso per la realizzazione di questa importante impresa.
Voglio aggiungere, con un leggero fremito di orgoglio, che oggi c'e tra Polizia di Stato e
Arma dei Carabinieri un livello straordinario di cooperazione che si misura nella entità dei
risultati che stiamo raccogliendo, nella lotta alla delinquenza comune, all'illegalità diffusa, al
crimine organizzato, al terrorismo interno ed internazionale.
Oggi diciamo tutti, poliziotti e carabinieri, che questa collaborazione è un dato attuale, ma
anche una meta che vogliamo spostare sempre più in avanti perché più intensamente si collabora, più
crescono i risultati positivi nell'interesse della sicurezza dello Stato e dei cittadini.
In un momento che è anche di preoccupazione per le vicende del terrorismo
internazionale vorrei ricordare qui che ogni giorno, 24 ore su 24, in un tavolo apprestato al
Viminale, alti esponenti dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, dei nostri Servizi,
siedono in permanenza, esaminando minuto per minuto ogni notizia, ogni elemento di preoccupazione,
che in qualunque modo arrivi e tutto vagliano con grandissima cura, impartendo poi gli ordini che
sono necessari ad ogni livello per prevenire e, se sarà necessario, fronteggiare ogni minaccia.
Risultato di questa collaborazione è anche lo spettacolo di quest'anno.
Ho sentito dire, anche con qualche polemica di troppo, che non si vedono i
poliziotti ed i carabinieri di quartiere, beh, vengano qui e comincino a vederli. Ce ne sono già
1.200 da un anno in diversi quartieri italiani. Se ne aggiungono 700 oggi, altri 300, come ha
ricordato il Capo della Polizia, arriveremo a 5.900 realizzando gradualmente un programma che dovrà
concludersi nel 2006.
E' un programma ambizioso, difficile da realizzare, anche costoso perché, come si dice,
le finanze sono sempre scarse, per definizione. Ma noi sappiamo di poterci riuscire anche perché
possiamo contare sul sostegno di un supporter di eccezione che è esattamente il Presidente del
Consiglio.
Sono qui, caro Presidente, davanti a noi 700 nuovi poliziotti e carabinieri di quartiere,
selezionati appositamente, specificamente preparati per svolgere questa delicatissima funzione di
prevenzione nel campo della sicurezza.
A tutti loro, a tutti voi cari poliziotti e carabinieri di quartiere, l'augurio di buon
lavoro e di successo, perché il vostro successo è il successo dello Stato, è il successo di tutti
noi.
Ma penso che questo augurio abbia più di me titolo a rivolgerlo il Presidente del Consiglio.
Ne ha titolo naturalmente per la supremazia del suo altissimo incarico, ma soprattutto perché, e io
ne sono diretto testimone, si deve proprio ad una sua intuizione la nascita del poliziotto e del
carabiniere di quartiere.
Se la memoria non mi inganna fu nell'ottobre del 1999 che il Presidente Berlusconi lanciò
questa idea in occasione di una grande manifestazione politica dedicata ai problemi della sicurezza
e delle forze dell'ordine in particolare, per l'appunto il Security Day.
Quell'idea poi ha preso corpo prima nel programma della Casa delle Libertà, successivamente
nel contratto con gli italiani ed infine, per volontà degli elettori, nel programma del Governo
Berlusconi.
Quella idea ora è viva, operante realtà.
E' stata una buona idea, grazie Presidente Berlusconi.