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Interventi e interviste

2013 - Interviste - Ministro Angelino Alfano

24.12.2013

«Moratoria di 36 mesi per le nuove imprese»

Intervista del Corriere della Sera al ministro dell'Interno Angelino Alfano

di ANDREA GARIBALDI

ROMA -Tre anni di «burocrazia zero» per chi voglia investire in un'attività economica. Il vicepremier e ministro degli Interni Angelino Alfano vuole inserire questa proposta nel «contratto di governo», da stipulare a gennaio con il premier Letta e con il Pd. Non basta. Alfano e il Nuovo centrodestra vogliono contratti solo aziendali o individuali, secondo accordi fra datori di lavoro e lavoratori.

Cosa significa «burocrazia zero»?
«Incontro ovunque imprenditori e commercianti interessati a investire capitali e ostacolati dalla burocrazia. Gente che non ne può più di 'conferenze dei servizi' e cose del genere. Da qui la nostra misura-choc: per tre anni chi abbia un'idea imprenditoriale, un'iniziativa commerciale o artigianale potrà realizzarla senza aspettare alcuna risposta dagli enti pubblici».

Gli enti pubblici svolgono anche controlli sul rispetto delle leggi
«Naturalmente tutti coloro che avviano un'iniziativa sono tenuti al rispetto delle leggi e lo Stato dovrà esercitare ogni controllo. Proponiamo un esperimento che inverte una tendenza: lo Stato ricomincia a fidarsi dei suoi cittadini, i cittadini non tradiscono questa fiducia e riprendono a fidarsi dello Stato».

La seconda rivoluzione è sui contratti, togliendo spazio ai sindacati e agli accordi collettivi
«Intendiamo spostare tutto su contratti aziendali e individuali. Datori di lavoro e lavoratori trovino all'interno di ciascuna azienda la modalità contrattuale più efficace».

Ci saranno reazioni durissime delle organizzazioni che rappresentano i lavoratori
«Ci preoccupiamo di creare posti di lavoro. Oppure si crede che davanti al dramma di milioni di persone, l'emergenza siano unioni civili e ius soli? La sinistra è libera di proporre ciò che vuole, per noi l`emergenza delle famiglie italiane è il lavoro. Non si può pensare di cancellare la cassa integrazione per finanziare il sussidio di disoccupazione. Ogni sussidio deve essere trasformato in incentivo per chi assume. Ogni euro di taglio alla spesa pubblica improduttiva deve essere destinato a diminuire le tasse sul lavoro. I nuovi assunti devono prendere uno stipendio netto, a zero tasse».

E chi comunque non trova lavoro?
«Pensiamo a una 'dote' da assegnare a ciascun lavoratore, che potrà essere riscattata dall'azienda che lo assume. Ogni disoccupato, inoltre, avrà un voucher-opportunità da spendere presso centri di formazione e collocamento pubblici, privati o no-profit. Voucher incassabile solo se il non occupato troverà lavoro».

Avete calcolato la compatibilità economica di questo sistema?
A gennaio presenteremo i dettagli. Diciamo a chi vuole investire: 'Accomodatevi, basta con gli esaurimenti nervosi appresso alla burocrazia'. Marco Biagi sosteneva: 'Non esiste nessun incentivo economico che possa compensare un disincentivo normativo'».

Ha visto le prime proposte della segreteria Renzi sul lavoro?
«Spero che Renzi riesca a superare i veti ideologici della sinistra sul mercato del lavoro, e a favorire la semplificazione. Fra breve lo vedremo alla prova dei fatti».

Nel «contratto di governo» si parlerà anche di legge Bossi-Fini e di Centri di accoglienza. Letta ha detto che se ne discuterà. Il viceministro all'Interno, Bubbico (Pd), vuole ridurre il tempo massimo di permanenza nei Centri da 18 a 2 mesi
«Non possiamo, sull'onda di giustificata emotività, mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Ecco alcuni dati di fatto. Nel 2013 il tempo di permanenza medio nei Cie è stato di 38 giorni. Attualmente nei Cie ci sono solo 445 stranieri. I ritardi nei rimpatri sono dovuti ai ritardi nel rilascio dei documenti da parte dei consolati. Aggiungo che dei nove immigrati che si sono cuciti la bocca a Ponte Galeria, tre sono ex detenuti per spaccio e uno, l'imam, ha precedenti per rapina, lesioni e tentato furto».

Quindi non c'è nulla da cambiare?
«Non affermo questo. Ho istituito una task farce ministeriale che dovrà rivedere i capitolati di appalto sulla gestione dei centri e ho inviato ispezioni per verificare la situazione nelle strutture. Quanto ai consolati, propongo di non dare seguito ai progetti di cooperazione allo sviluppo in quei Paesi che non collaborino nel rilascio dei documenti. L'ultimo decreto legge sulla giustizia prevede che l'identificazione avvenga già nelle strutture carcerarie e questo abbrevierà la permanenza nei Cie».

Saranno ridotti i tempi di permanenza massimi?
«Siamo pronti a lavorare per questa riduzione». Discuterete altri punti della Bossi-Fini? «Dobbiamo stare attenti a non fare arrivare dall'altra parte del Mediterraneo messaggi sbagliati del tipo: venite in Italia, qui c`è posto e lavoro per tutti. Non è così, abbiamo già grandi difficoltà ad assicurare un futuro ai giovani italiani. Quest`anno sono approdati in Italia 43 mila migranti. Nel 2012 dalla Siria ci furono 500 arrivi, quest'anno 11 mila».

Si valuterà l'abolizione del reato di clandestinità?
«Ancora non è chiaro di quale capitolo della Bossi-Fini voglia parlare la sinistra. Ma ripeto: c'è il rischio di messaggi sbagliati. Per quanto riguarda richiedenti asilo e rifugiati, invece, questo governo ha più che raddoppiato i posti disponibili: oggi sono 16 mila».

Nel «contratto di governo» si dovrà parlare di legge elettorale
«Ho sempre più forte la speranza che si trovi un accordo dentro la maggioranza. Su quattro principi c'è piena sintonia: bipolarismo, scelta diretta dei parlamentari da parte dei cittadini, premio di maggioranza che assicuri la governabilità, superamento del bicameralismo e Senato a vocazione regionale».

Renzi però tratta a tutto campo, anche con Forza Italia e M5S
«È bene che ci sia il consenso più ampio, per una riforma elettorale. I tentativi di allargare il consenso sulla base di un progetto della maggioranza sono benvenuti».

Il Nuovo centrodestra non teme che fatta la legge elettorale si vada immediatamente alle elezioni?
«Tutti i sondaggi ci danno come quarta forza politica del Paese: non d impensierisce alcuna eventualità. Il governo andrà avanti se farà le riforme. Quindi, casomai, il varo della riforma elettorale, lo rafforzerà».

Lei si fida di Renzi? Non crede che abbia fretta di andare al voto?
«Ho fiducia che la nuova leadership voglia misurarsi con la capacità di favorire l'azione di governo. Vedremo nelle trattative per il "contratto"».

Molti italiani si ritroveranno a pagare una parte di Imu, a gennaio
«Mentre si discuteva l'eliminazione dell'Imu sulla prima casa, alcuni Comuni non hanno agito secondo il principio di leale collaborazione, e hanno imposto aliquote massime, in futuro dovremo intervenire affinchè le diminuzioni fiscali introdotte dal governo non siano contraddette in sede locale».

Il governo resisterà per tutto il prossimo anno?
«Se scriveremo con Letta e il Pd un buon "contratto", metteremo il turbo alla nostra azione».