Interventi e interviste
2013 - Interviste - Viceministro Filippo Bubbico
24.12.2013
«Troppi disperati costretti a convivere con delinquenti A gennaio riformiamo i Cie»
Intervista di Guido Ruotolo al viceministro dell’Interno Filippo Bubbico su La Stampa«Non è più tollerabile uno spreco di risorse che potrebbero essere utilizzate produttivamente. E soprattutto non è tollerabile sprecare risorse per far soffrire la gente». Filippo Bubbico, viceministro dell`Interno, ha studiato la materia. E sa che lasciando a casa i pregiudizi ideologici, una intesa tra forze diverse è possibile. Ed è per questo che è convinto che è arrivato il tempo della revisione della Bossi-Fini e del sistema di accoglienza-espulsione.
Viceministro, il premier Letta dice che a gennaio si deve rimettere mano alla Bossi-Fini e agli standard dei Cie. Che significa?
«Che possiamo, sin da subito, ridurre al massimo a due mesi il tempo di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione, i Cie. Oggi, addirittura, il limite di permanenza in quelle strutture arriva a 18 mesi ma le statistiche dicono che l`identificazione quando non si realizza entro i 30 giorni non si realizza più»
Secondo i dati ufficiali la media di permanenza nei Cie è di solo 38 giorni. Certo, ci sono dei casi limite...
«Il vero problema oggi è la promiscuità. Ci sono immigrati irregolari, persone perbene e criminali incalliti. Penso che già nelle prossime settimane la situazione cambierà, e radicalmente»
Quali impegni intende prendere, viceministro, perché ciò si realizzi?
«Nelle prossime ore sarà operativo il decreto svuotacarceri che contempla una norma che impatta sui Cie»
Può essere più chiaro?
«Oggi, terminato il percorso detentivo, l`extracomunitario irre- attesa della identificazione propedeutica alla espulsione. Il decreto salvacarceri elimina questa procedura, nel senso che anticipa la fase della identificazione al momento in cui l`irregolare si ritrova in carcere»
Cosa c`entra lo svuotacarceri con la revisione dei Cie?
«Alla ripresa dei lavori parlamentari, a gennaio, il decreto dovrà essere riconvertito in legge. In commissione, dunque, si potranno inserire integrazioni che affrontano la riduzione dei tempi di permanenza e la riorganizzazione degli stessi Cie»
Ecco, Bubbico si può ipotizzare la chiusura di questi centri di detenzione?
«I Cie sono previsti dal regolamento comunitario. Noi dobbiamo valorizzare l`esperienza fin qui fatta per capire quali errori sono stati commessi e come superarli. Già ho detto, per esempio, che non possiamo tollerare che nei Cie convivano persone perbene e criminali. Se separiamo queste due platee, se poi riduciamo i tempi di permanenza a due mesi, perlomeno il disagio non viene esasperato»
Viceministro, vogliamo far capire di cosa stiamo parlando. Quest`anno sono sbarcati 43.000 immigrati. Quanti sono ospitati nei Cie e quanti nei Centri per i richiedenti asilo?
«Soltanto 489 nei Cie, a fronte di una capienza teorica di 1.800 posti. Nei centri per richiedenti asilo, gli ospiti sono 10.400. Dobbiamo partire da qui per ripensare il sistema dell`accoglienza e delle espulsioni. Non è giusto che il nostro Paese sia ricordato come inospitale se non peggio da intere generazioni di cittadini che fuggono dalla guerra, dalla violenza, dalla fame. Noi, che siamo un popolo generoso e accogliente».