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Approfondimento

155 anni di storia della Polizia di Stato



La Polizia di Stato è l’erede del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, voluto dal Re Carlo Alberto nel Regno di Sardegna con legge 11 luglio 1852 n. 1404. Le finalità istituzionali del Corpo, il cui ordinamento continuò a vigere nel Regno d'Italia, vennero indicate nel regolamento del 1854: “mantenere l’ordine, la tranquillità e la sicurezza pubblica; vegliare sugli oziosi, vagabondi e mendicanti,donne di malaffare, giocatori e recidivi; ricercare i malfattori; intervenire negli incendi e simili avvenimenti”. Da principio, l’esiguo organico del Corpo consentì di concentrare il personale in prevalenza nei maggiori centri urbani, alle dirette dipendenze delle autorità di pubblica sicurezza.

Le tensioni sociali che caratterizzano il periodo immediatamente successivo alla Prima Guerra Mondiale imposero la previsione di una forza di polizia facente parte delle Forze Armate dello Stato, con specifici compiti di tutela dell’ordine pubblico: nel 1919 le Guardie di Città vennero pertanto soppresse e nacque la Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza.
Alla stessa fu affiancato il Corpo degli Agenti d’Investigazione, ad ordinamento civile e con compiti investigativi e tecnici. Nel dicembre del 1922, con l’intento di riunire le forze, il governo fascista sciolse d’autorità i due organismi. Una parte del personale transitò nel ruolo specializzato dei Regi Carabinieri al quale, nel 1925, venne affiancato il Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza di nuova istituzione. Nel 1943 il Corpo, ad ordinamento civile, venne ricompreso nelle Forze Armate dello Stato, pur rimanendo alle dipendenze del Ministero dell’Interno.

Il decreto del 2 novembre 1944, istituì il nuovo Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, nel quale confluì il personale del Corpo degli Agenti di P.S., la P.A.I., soppressa nel ‘45, ed altri preesistenti organismi di sicurezza, tra i quali la Milizia della Strada.
Anche la Polizia Repubblicana, che operò nel breve periodo della Repubblica Sociale Italiana, transitò nel neonato Corpo.
Con la nascita della Repubblica, la Polizia si trovò a fronteggiare emergenze proprie di un momento storico particolarmente delicato sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Nel corso degli anni successivi, le risposte dell’istituzione alle esigenze di un Paese in rapido e continuo cambiamento furono pronte e appropriate: la “Celere” fornì uno strumento efficace per garantire il pacifico svolgimento delle manifestazioni di piazza; la riorganizzazione dei servizi di Polizia stradale, favorì una presenza più capillare sulla rete viaria in vertiginoso sviluppo; l’attività del Corpo di Polizia Femminile, garantì uno strumento specifico per la tutela delle donne e dei minori; il Nucleo operativo centrale di sicurezza (Nocs), costituì la punta di diamante nella lotta contro il terrorismo.

La legge 1º aprile 1981, n. 121, ha soppresso il Corpo delle Guardie di P.S., il ruolo dei Funzionari di P.S. e la Polizia Femminile e ha istituito l’attuale Polizia di Stato.
Tra le novità più significative l’accesso delle donne a tutti i ruoli con parità di diritti e progressioni in carriera e la rappresentanza del personale da parte dei sindacati.
Un cammino lungo e segnato da tappe storiche e sociali importanti, nel corso del quale la Polizia di Stato, con compiti e ordinamenti diversi, ha rappresentato un rinnovato, solido presidio di legalità. Un’Istituzione sempre più moderna ed efficiente, vicina al cittadino e ai suoi bisogni: un’attenzione che si rinnova costantemente nel segno e nella realizzazione di una Polizia “prossima” alla gente.