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Sicurezza
01.12.2014
Contro i furti di rame la proposta italiana di una rete europea
Si chiama 'Network against copper thefts' il modello di cooperazione lanciato dall'Italia che ha organizzato sul tema una conferenza internazionale nell'ambito del semestre italiano di presidenza UeFavorire un approccio europeo al contrasto del fenomeno dei furti di metallo e sviluppare, attraverso il confronto tra Paesi Ue su esperienze e progetti, il modello di rete contro questa forma di criminalità - 'Network against copper thefts' - proposto dall'Italia durante il semestre italiano di presidenza del Consiglio dell'Unione europea.
Per questo la direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza ha organizzato il 30 ottobre scorso a Roma, alla Scuola superiore di polizia, una conferenza internazionale con la partecipazione di delegati di Stati membri Ue e della Commissione europea, di esperti, di rappresentanti di Europol, Railpol e Interpol e di aziende e trust attivi nel campo dei servizi di pubblica utilità, come energia, trasporti ferroviari e telecomunicazioni, quindi nell'erogazione di servizi di pubblica utilità.
Il problema centrale sono i furti di rame che, oltre a pregiudicare la sicurezza, provocando l'interruzione dei servizi e della produzione nelle aziende, creano pesanti disagi ai cittadini, alle imprese, ai governi. Dai lavori della conferenza, promossa dal direttore centrale della Polizia criminale Francesco Cirillo nell'ambito delle iniziative italiane del semestre di presidenza europea, sono emerse due indicazioni di fondo: per combattere e ridurre sempre più questo fenomeno con importanti ricadute negative, anche sul fronte della criminalità, è necessario puntare sempre più sulla cooperazione e sulle azioni comuni, come gli 'action day', e pianificare strategie di lungo periodo. Le organizzazioni criminali coinvolte nei traffici infatti puntano a espandersi nei paesi dove il livello d'allerta e gli strumenti di contrasto sono più deboli, con il rischio che assumano dimensioni transnazionali.
È fondamentale, queste in sintesi le conclusioni del meeting, agire insieme su più livelli: da quello dello scambio di informazioni, con l'implementazione delle banche dati, a quello regolatorio, con l'adozione di normative sul riciclaggio dei metalli rigide e omogenee tra i Paesi Ue; da quello dell'innovazione tecnologica a quello della formazione degli operatori delle Forze di polizia, fino al livello dell'informazione su natura e conseguenze del fenomeno e alla sensibilizzazione sulle azioni di contrasto. Il tutto mentre prosegue il lavoro per la costituzione del network europeo proposto dalla Polizia italiana.
Ultimo aggiornamento: 9.12.2014
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