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Sicurezza stradale

11.05.2009

La campagna della polizia stradale ICARO diventa europea: nasce ICARUS

Il ministro dell’Interno Maroni e il vicepresidente della Commissione UE Tajani siglano al Viminale un'intesa che fa del progetto italiano per la prevenzione degli incidenti stradali un’esperienza pilota per gli altri Paesi della Ue

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Conferenza stampa presentazione progetto europero Icarus

Nasce da una costola di ICARO il nuovo progetto denominato ICARUS, Inter-Cultural Approaches for Road Users Safety, finanziato per oltre 700.000 euro dalla Commissione Europea.

Un'intesa, siglata dal ministro dell'Interno Roberto Maroni e dal vicepresidente della Commissione UE Antonio Tajani, farà del progetto italiano ICARO, la campagna di educazione stradale della Polizia di Stato per la prevenzione degli incidenti stradali (promossa in collaborazione con i ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con la Fondazione ANIA) un’esperienza pilota per gli altri Paesi della Ue.

La presentazione del progetto, programmata per il 6 aprile scorso, era stata rinviata a causa dell’evento sismico che ha colpito la regione Abruzzo. Oggi l'iniziativa è stata illustrata presso il salone delle conferenze del Viminale. 
Sono intervenuti il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani, il capo della Polizia, direttore generale della Pubblica Sicurezza, Antonio Manganelli, la Prof.ssa della Facoltà di Psicologia 2 dell’Università della Sapienza di Roma Anna Maria Giannini, il vice questore aggiunto della Polizia di Stato Elisabetta Mancini, un rappresentante della polizia slovena Andrei Justinek e il giornalista Franco Di Mare.

È motivo di «orgoglio – ha detto il ministro Roberto Maroni – che la Commissione europea abbia deciso di prendere il progetto italiano facendone una best pratice».
Anche il capo della Polizia Antonio Manganelli ha manifestato la sua soddisfazione per il successo della campagna. «La comunicazione - ha spiegato Manganelli - deve essere inserita tra gli strumenti di prevenzione, accanto alla vigilanza e ai controlli».

Il ministro dell’Interno ha riferito alcuni dati relativi agli incidenti stradali che si sono verificati nei primi quattro mesi del 2009. Rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, si registra una diminuzione complessiva del 10,6%, gli incidenti mortali passano da 840 a 648 diminuendo del 22,9% e le vittime scendono del 24,4%, da 937 a 708.
In Europa, ha riferito il vicepresidente della Commissione UE Tajani, sono decedute sulle strade 39.000 persone nel 2008, quasi un quarto delle vittime erano giovani. La battaglia che l’Europa sta combattendo, ha spiegato Tajani, è quella di dimezzare entro il 2010 il numero delle vittime sulle strade, un obiettivo ambizioso che si intende raggiungere anche attraverso il dialogo con i ragazzi per trasmettere loro la cultura della sicurezza stradale.
Per entrare in contatto con i più giovani, ha riferito il vice questore aggiungo della Polizia di Stato Elisabetta Mancini, «siamo scesi dalla cattedra». Si sono cercati i linguaggi più vicini ai ragazzi, adottando diverse strategie: sono stati organizzati spettacoli, coinvolti divi del cinema e dello sport e sono state presentate le immagini crude degli incidenti mortali.

Il progetto ICARUS

Impegnerà la Polizia Stradale per 30 mesi di lavoro, con l’obiettivo di costruire in Europa una rete di ricercatori, educatori ed operatori di polizia, permettendo alla Facoltà di Psicologia 2 della Sapienza di Roma di svolgere una ricerca sui comportamenti di guida dei giovani guidatori e sui principali fattori che mettono a repentaglio la sicurezza stradale. 
L’idea è che alla crescente armonizzazione delle regole della circolazione stradale in Europa, realizzata grazie all’opera della Commissione e degli altri organi comunitari, corrisponda un comune sentire, un linguaggio comune europeo sulla sicurezza stradale ed un’omogeneità nella formazione di tutti i giovani dell’Unione.
Tre importanti meeting internazionali a Roma, Lubjana e Bruxelles ed un cortometraggio dal titolo Young Europe, girato in quattro Paesi dell’Unione, completano un progetto che coinvolge e vuole rendere protagonisti i giovani in tutte le sue fasi: come destinatari della ricerca e della formazione, come attori della ricerca di un linguaggio comune europeo sulla sicurezza stradale, come miglior tramite per costruire un’effettiva vicinanza del mondo giovanile all’Europa.