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Vigili del Fuoco
30.04.2009
Le attività di recupero dei beni artistici compiute dai Vigili del fuoco
Durante i soccorsi in Abruzzo li abbiamo visti addentrarsi tra le macerie per salvare la vita alle persone intrappolate e arrampicarsi sui campanili e sugli edifici pericolanti per mettere in sicurezza i luoghi del disastro e recuperare i beni artistici.
Sono i nuclei Speleo, Alpino, Fluviali (SAF) dei Vigili del fuoco, unità altamente formate, capaci di intervenire in scenari in cui non sono utilizzabili i normali mezzi in dotazione. Essi, infatti, adottano tecniche innovative di tipo speleo, alpino, fluviali che ampliano il livello di sicurezza degli interventi e migliorano le prestazioni nel soccorso.
Questi specialisti si sono distinti in Abruzzo anche per aver realizzato importanti interventi di recupero di opere d’arte custodite nelle chiese del centro storico dell’Aquila, della periferia e dei paesi vicini. La Basilica di S. Bernardino (Aquila), patrimonio del Fondo Edifici di Culto, risale alla metà del XV secolo, fu costruita per accogliere le spoglie di San Bernardino da Siena, morto all’Aquila il 20 maggio 1444.
È stata duramente colpita dal terremoto nella copertura del campanile e nei tre dei quattro lati della cella campanaria che hanno subito un crollo. Altri danni di grave entità, riscontrati dai tecnici, riguardano il tamburo, la cupola e alcune cappelle laterali.
I Vigili del fuoco, sotto la guida della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell’Abruzzo, hanno recuperato le spoglie di S. Bernardino, rimaste fortunatamente intatte, e messo in sicurezza la struttura.
Per scongiurare ulteriori collassi delle murature lesionate, i Vigili del fuoco hanno recuperato le campane, completato il consolidamento del campanile ed effettuato il ‘cerchiaggio’ della cupola della Basilica.
La reliquia di Papa Celestino V è stata recuperata intatta dai Vigili del fuoco nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila.
La volta dell’edificio era crollata proprio nel punto in cui si trovavano le spoglie del ‘Papa del gran rifiuto’ lasciandole sotto un cumulo di macerie. La teca, però, che si era salvata già dal terremoto del 1703, è stata recuperata in perfetto stato di conservazione, condotta fuori della basilica e collocata al sicuro nel vicino torrione poligonale della chiesa.
Sempre nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio è stata recuperata integra anche la statua in terracotta raffigurante una Madonna con Bambino attribuita all’artista abruzzese Saturnino Gatti dei primi del ‘500.
Collocata in un box riempito con una schiuma isolante, è stata sollevata dai Vigili del fuoco con una gru dall’interno della Basilica.
Il Museo Nazionale d’Abruzzo è stato evacuato per il 70%, le opere d’arte in esso custodite sono state inviate in un deposito del museo nazionale di Preistoria d’Abruzzo di Celano-Paludi.
L’evacuazione totale delle opere permetterà di procedere ai lavori di messa in sicurezza e di puntellamento del Forte spagnolo che è stato fortemente compromesso dalle scosse telluriche.
Le unità SAF dei Vigili del Fuoco sono entrate nel caveau del Forte recuperando una collezione di armi antiche e lo studiolo della Beata Cristina da Lucori, un’altra preziosa reliquia.
Salvati anche due simboli importanti della città: il Gonfalone della città dell’Aquila, firmato dal manierista Paolo Cardone del 1579, e quello della città di Siena del 1610.
Il primo è stato arrotolato e trasferito presso il Museo Nazionale della Preistoria d’Abruzzo a Celano-Paludi, il secondo è stato prelevato con la sua teca in vetro e trasferito presso la cittadella della Guardia di Finanza a Coppito.
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