Home  |  Sala Stampa  |  Dalle Prefetture  |  Prefettura di Napoli, presentato il bilancio delle attività 2008: un anno positivo

Dalle Prefetture

2008 - Campania - Napoli

23.12.2008

Prefettura di Napoli, presentato il bilancio delle attività 2008: un anno positivo

In diminuzione la criminalità diffusa, aumentano le denunce per usura. Il prefetto Pansa: «Quest'anno maggiore impegno nella tutela del settore produttivo»

Prefettura di Napoli 2008, un «anno molto positivo» per la prefettura di Napoli. Lo ha detto ieri il prefetto del capoluogo campano Alessandro Pansa, durante la presentazione del bilancio delle attività della prefettura nell'anno che sta per finire.

La soddisfazione del prefetto si riferisce soprattutto ai dati sulla lotta alla criminalità organizzata che, seppur «non ancora consolidati», indicano un trend molto positivo, con la criminalità diffusa diminuita del 6% rispetto al 2007. Un dato per tutti, il 29% in meno di omicidi, nell'ambito dei quali sono scesi del 31% quelli di camorra.

«Quest'anno abbiamo messo maggiore impegno nella tutela del sistema produttivo difendendolo dalle attività criminali. In questo senso va visto il +10% di associazioni di tipo mafioso perseguite» ha detto il prefetto Pansa, riportando i dati sulle certificazioni antimafia - 1928 richieste, più della metà già espletata - e sui beni sequestrati alla camorra, aumentati del 52 % rispetto al 2007. Dei beni confiscati, 493 sono già stati destinati, per un valore che ammonta a 30 milioni di Euro, mentre 168 rimangono da assegnare.

Buoni risultati anche nel contrasto al racket e all'usura, con il 10% di denunce in più e 1,5 milioni di Euro di fondi a favore delle vittime di usura ed estorsioni, rispetto ai 177.000 Euro del 2007.

Nel panorama complessivamente positivo si registrano, però, anche punte negative, come l'aumento dlla delinquenza minorile, «un dato particolarmente preoccupante e che non lascia ben sperare», è il commento di Pansa, con il 67,83% di arresti in più.

Rimane alta la guardia, ha assicurato il prefetto, anche nel settore degli appalti e del contrasto alle infiltrazioni criminali nel tessuto produttivo e amministrativo della provincia di Napoli. Dei quarantaquattro comuni sciolti per infiltrazione mafiosa negli ultimi 15 anni, due sono ancora commissariati, Casalnuovo e Arzano, mentre altri 40 - quasi la metà dei 91 comuni della provincia - sono sotto monitoraggio. Alcuni dei meccanismi che non funzionano sono da ricercare, secondo Pansa, sia a monte delle gare, con i tariffari spesso non aggiornati, che durante le gare stesse, con i ribassi che spesso portano, di fatto, al blocco dei lavori.

Per quanto riguarda il settore produttivo, delle aziende che hanno richiesto la certificazione antimafia, 20 sono state interdette, mentre per altre 7 si stanno svolgendo ulteriori verifiche.