La biblioteca del Viminale dopo i lavori di restauro: tra sicurezza e tecnologia, materiali di qualità e rigore
Ospiterà un patrimonio librario di circa 110.000 volumi, molti dei quali stampati in Italia e in Europa tra il 1500 e il 1800 e trasferiti da Torino a Roma nel 1872. La nuova biblioteca del ministero dell’Interno non è ancora pronta per l’apertura al pubblico, ma ha concluso i lavori di restauro e si prepara ad allestire gli arredi che accoglieranno la prestigiosa raccolta. Una ricchezza che comprende, tra l’altro: le legislazioni degli Stati italiani pre-unitari, le collezioni del ‘600 delle decisioni delle Sacra Rota, l'Enciclopédie di Diderot e D'Alambert nell'edizione italiana del 1771. Inoltre, sezioni ampie in tutti i rami del diritto, storia, sociologia, periodici, gli atti parlamentari dal 1848 (Atti del Parlamento Subalpino), le Gazzette Ufficiali dal 1875, le raccolte di leggi e decreti dal 1861.
I lavori di ristrutturazione, partiti nel 2005, sono stati eseguiti completamente a norma di legge e hanno comportato, oltre a interventi di rinforzo strutturale, anche un ampliamento della superficie dedicata e una vera e propria opera di razionalizzazione del servizio. L’ambiente, infatti, è stato suddiviso in tre aree indipendenti: la zona ufficio per i dipendenti, la zona lettura e consultazione libraria e la zona dedicata alla conservazione dei volumi che comprende anche un’area sotterranea collegata da un ascensore riservato esclusivamente al trasporto dei libri.
La sala lettura è la vera novità. Costruita ex novo nel cortile del Viminale, è collocata in una posizione sopraelevata, su un solaio dalla portata di oltre 2.400 Kg/mq. È ancorata alle due ali dell’edificio principale con travi di sostegno che amplificano la sicurezza antisismica di tutta la struttura. Completamente cablata e fornita di 19 postazioni per internet, comprende 2 salette per interpreti, è dotata di uno schermo gigante per proiezioni ed è collegata a una sala polivalente attigua per la trasmissione di videoconferenze. Chiusa da una porta elettrica in cristallo, è raggiungibile anche da un monta-scala.
In particolare, le opere hanno fatto riemergere le imponenti colonne originarie del palazzo che tornano a valorizzare un lungo corridoio rivestito in marmo nel quale saranno collocate una serie di librerie in ciliegio illuminate. 12 teche espositive, 4 delle quali refrigeranti, inoltre, ospiteranno i volumi di maggior pregio.
Tutta l’area è protetta da un servizio di videosorveglianza e da un sistema di controllo per l’accesso del personale. Inoltre, i locali sono dotati di climatizzazione centralizzata e di porte antincendi; nella zona di conservazione dei volumi, infine, è attivo un impianto di spegnimento automatico a gas.
In occasione della visita del presidente della Repubblica, il direttore della biblioteca, Maria Serena Benedetti, ha curato nei nuovi locali l'allestimento di una mostra di volumi antichi, tra i più rari e significativi. Nella reception, è possibile ammirare una cucitrice restaurata degli anni ’60, proveniente dalla legatoria della biblioteca e utilizzata fino agli anni ’80. Nella sala lettura saranno proiettati dei filmati dell’Istituto Luce.
Per il centenario, inoltre, è stato allestito un percorso espositivo dedicato alla storia del voto in Italia e sono state collocate una tela di Guido Reni, il ‘San Michele Arcangelo’ di proprietà del Fondo edifici di culto, e una scultura dell’artista Giulio Manfredi, discendente dell’architetto che progettò cento anni fa il Palazzo del Viminale, Manfredo Manfredi.
«Sono veramente orgoglioso della inaugurazione della nuova Biblioteca – ha dichiarato il Prefetto Giuseppe Amoroso, Capo del Dipartimento per le politiche del personale, dell'amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie - essa coniuga aspetti estetici ed aspetti tecnologici e raccoglie un grande sapere, valorizzando la forte matrice culturale sulla quale, da sempre, si fondano la competenza e la professionalità dell’Amministrazione dell’Interno».
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