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8 marzo 2009. 'Giornata internazionale della donna'

Uno speciale dedicato alle donne impegnate nelle attività del Ministero dell'Interno

Donne in divisaCelebrare le donne e il loro difficile percorso di conquista dei diritti fondamentali in ambito sociale, politico ed economico. E' la Giornata internazionale della donna (più nota come Festa della donna) che ricorre l'8 marzo di ogni anno, simbolo di lotta per l'emancipazione femminile e memoria delle vessazioni subite nel corso dei secoli.

Sull'origine e la scelta della data dell'8 marzo, sono vari i momenti storici a cui si può fare riferimento. Il più noto  fu l'incendio della fabbrica Triangle Shirtwaist Company a New York avvenuto il 25 marzo del 1911. Nell'incidente persero la vita 148 persone, di cui la maggior parte operaie. Più legate alla ricorrenza sono, invece, le marce di pace organizzate l'8 marzo del 1913 dalle donne di tutta Europa con l'approssimarsi del primo conflitto mondiale. Ed ancora, la manifestazione di piazza a San Pietroburgo del febbraio 1917 organizzata dalle donne russe per richiedere il rientro in patria di mariti e figli impegnati in guerra.

Nel mondo

Un percorso storico che, pur se frammentato, è stato sempre orientato ad una maggiore affermazione del ruolo delle donne nella società. Si pensi alle conferenze mondiali indette dall'ONU, prima fra tutte quella del 1975 'Anno internazionale delle donne', a Città del Messico. In quell'occasione, obiettivo prioritario fu di favorire strategie e piani di azione per il raggiungimento dell'ugualianza fra i sessi e la piena partecipazione delle donne allo sviluppo e al rafforzamento della pace.

In europa

Il 2007, invece, è stato l'Anno europeo delle pari opportunità per tutti, contro la discriminazione e a favore dell’uguaglianza. Tra gli obiettivi principali dell'Unione, quello di promuovere l'ugualianza tra uomo e donna e sensibilizzare la popolazione in merito ai vantaggi di una società giusta e solidale. Un'azione comune che coinvolse tutto il territorio europeo con iniziative mirate a contrastare gli atteggiamenti ed i comportamenti discriminatori, nonché ad informare le persone circa i loro diritti e i loro obblighi di natura giuridica. Furono quattro le parole chiave poste alla base dell'organizzazione dell'evento: diritti, rappresentatività, riconoscimento e rispetto.

In italia

In Italia, il 31 gennaio del 1945, con il Paese diviso ed il nord sottoposto all'occupazione tedesca, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi emanò un decreto che riconosceva il diritto di voto alle donne (Decreto legislativo luogotenenziale 2 febbraio 1945, n. 23). Il 2 giugno del 1946 le donne votarono per il Referendum istituzionale e per le elezioni della Assemblea costituente. La stessa Carta costituzionale italiana, in seguito, all'articolo 3 riconoscerà che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"; all'articolo 37 che "La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore"; all'articolo 51 che "Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini".
Principi che, dal 1948 ad oggi, hanno stimolato l'azione dei governi in carica. Basti ricordare, da ultimo, gli interventi previsti con il decreto legge 23 febbraio 2009, n.11 (in vigore dal 25 febbraio) in tema sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale laddove, con le modifiche apportate al codice penale e a quello di procedura penale, sono stati introdotti il gratuito patrocinio per le vittime di violenza sessuale ed il nuovo delitto di 'atti persecutori' (il cosiddetto stalking), di cui più frequentemente sono vittime le donne.