Una data da ricordare, 8 agosto, giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo: nel 1956, nella miniera di Marcinelle, in Belgio, persero la vita 262 minatori, in gran parte italiani
L' 8 agosto 1956 uno scoppio nella miniera di carbone del "Bois du Cazier" a Marcinelle,
sobborgo operaio di Charleroi in Belgio, procurò la morte a 262 minatori, 136 dei quali
provenienti dalle nostre regioni, in gran parte da Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna,
Friuli, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto.
Ben 40 delle vittime provenivano da Manopello un piccolo paese abruzzese in provincia di
Chieti.
Quel terribile evento costrinse l'Italia a prendere coscienza delle penose condizioni nelle
quali versavano i nostri connazionali, costretti a lavorare, lontani dai propri affetti,
tra mille rischi ed innumerevoli disagi, nelle viscere della terra.
A distanza di cinquanta anni sono previste numerose cerimonie per
commemorare quella tragedia e celebrare quella che è diventata la giornata nazionale del sacrificio
del lavoro italiano nel mondo, a testimonianza di una più profonda attenzione sociale ed
istituzionale per le condizioni di quanti emigrano per necessità dalle terre d'origine.