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Decreto flussi stagionali 2010

Le procedure on line per l'assunzione di 80.000 lavoratori extracomunitari

decreto flussi stagionali 2010

Al via le procedure per 80 mila domande
 
 

Decreto flussi stagionali 2010
Decreto flussi 2010 per lavoratori extracomunitari stagionali

È partita il 21 aprile alle ore 8 la procedura on line per la presentazione delle domande di nulla osta per lavoro subordinato stagionale previste dal Decreto del presidente del consiglio dei ministri 1 aprile 2010 (Decreto flussi 2010) che consente l'ingresso in Italia di lavoratori extracomunitari stagionali entro la quota di 80.000 unità.

I datori di lavoro possono presentare le domande per i lavoratori non comunitari residenti all'estero fino alle ore 24 del 31 dicembre 2010 utilizzando il Servizio di inoltro telematico all'apposito indirizzo: http://nullaostalavoro.interno.it/

Il 'tetto' di 80.000 unità, da ripartire tra regioni e province autonome con successivo provvedimento del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, riguarda:

- i lavoratori non comunitari di Serbia, Montenegro, Bosnia- Herzegovina, Repubblica ex Yugoslava di Macedonia, Kosovo, Croazia, India, Ghana, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Ucraina;
- i lavoratori non comunitari dei seguenti Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria: Tunisia, Albania, Marocco, Mòldavia ed Egitto;
- i cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale negli anni 2007, 2008, 2009.

Le 4.000 quote per lavoro autonomo previste dal Decreto flussi 2010

Il provvedimento consente anche, come anticipazione della quota massima di ingresso di lavoratori extracomunitari non stagionali per l'anno 2010, l'ingresso per motivi di lavoro autonomo di 4.000 cittadini stranieri non comunitari residenti all'estero appartenenti a queste categorie:

- imprenditori che svolgono attività di interesse per l'economia italiana;
- liberi professionisti;
- soci e amministratori di società non cooperative;
- artisti di chiara fama internazionale e di alta qualificazione professionale ingaggiati da enti pubblici e privati;
- artigiani provenienti da Paesi extracomunitari che contribuiscono finanziariamente agli investimenti effettuati dai propri cittadini sul territorio nazionale.
 
Nell'ambito della stessa quota è ammessa, per un un massimo di 1.500 unità, la conversione di permessi di soggiorno per motivi di studio e formazione professionale in permessi di soggiorno per lavoro autonomo. Inoltre, 1.000 delle 4.000 unità per lavoro autonomo sono riservate a cittadini libici.

Per quanto riguarda l'ingresso in Italia per lavoro autonomo valgono le procedure previste dall'articolo 26 del testo unico sull'immigrazione (decreto legislativo n.286/1998) e dall'articolo 39 del decreto del presidente della Repubblica n.394/1999.