Comunicati Stampa
Uffici Territoriali di Governo - Prefetture, 15.11.2005
Contrasto alla criminalità organizzata e controllo sul territorio sono i temi affrontati nella Prefettura di Reggio Emilia dal Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica
Si e' riunito oggi in Prefettura il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Giuseppe Montebelli, per un esame delle seguenti problematiche:
- "Esame di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nella provincia
di Reggio Emilia";
- "Nuovo Piano di controllo del territorio provinciale".
Alla riunione ha partecipato il Procuratore della Repubblica Materia, oltre al Presidente
dell'Amministrazione Provinciale Masini, al Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e ai
responsabili delle Forze dell'Ordine,
All'esame del primo punto all'ordine del giorno erano altresì presenti il Direttore
dell'Ufficio Provinciale del Lavoro Selleri, i rappresentanti della Camera di
Commercio, il Segretario Provinciale della CGIL Bassoli e i rappresentanti di CISL e UIL che
avevano fatto espressa richiesta in tal senso.
All'esame del secondo punto all'ordine del giorno erano presenti i Sindaci dei Comuni di
Bibbiano, Busana, Casina, Castelnovo di Sotto, Castelnovo né Monti, Correggio, Montecchio Emilia,
Novellara, Quattro Castella, Scandiano e Viano.
Dopo aver manifestato il proprio apprezzamento alle Forze dell'Ordine e alla Magistratura per
l'efficace azione di contrasto e prevenzione contro il crimine, testimoniata dalle recenti
operazioni contro le estorsioni nel settore edile, contro il mercato della droga nonché dagli
arresti degli autori delle rapine in villa, il Comitato ha effettuato un'attento esame delle
possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nella provincia di Reggio Emilia.
Nel tracciare le radici storiche e l'attuale evoluzione del fenomeno si è rilevato come la
provincia di Reggio Emilia è stata interessata da una consistente immigrazione negli anni '70 dal
mezzogiorno d'Italia cui è seguita negli anni '80 quella dai paesi del Magreb e negli anni '90
quella dai paesi dell'Est.
Tali flussi migratori, che hanno interessato i vari paesi europei, costituiscono una risorsa
per il territorio.
Durante la riunione si è preso atto con soddisfazione che la capacità del sistema locale è
stata in grado di assorbire il flusso migratorio e la socialità e l'accoglienza sono state valide.
Tuttavia vi è una sempre maggiore presa di coscienza del fatto che oggi non può negarsi che
in provincia operino gruppi criminali pericolosi, che sono in rapporto di contiguità con le cosche
dei paesi di provenienza.
La risposta delle Istituzioni e, in particolare, delle Forze dell'Ordine, è stata costante,
anche grazie ad un attento monitoraggio del fenomeno che ha permesso lo svolgimento di azioni
di contrasto particolarmente efficaci come dimostrato da una serie di significative operazioni tra
le quali, per citare le più importanti, l'operazione "Cane Rosso" nell'anno 1996, "Pendolino"
nell'anno 1998, "Edilpiovra" dell'anno 2003, "Scacco Matto " del 2004 e "Grande Drago" del 2005,
che hanno portato a numerosi arresti a cui devono aggiungersi numerose operazioni contro il
traffico di sostanze stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, nonchè quella che ha
consentito l'arresto degli autori delle maggior parte delle rapine in villa perpetrate in provincia
negli ultimi mesi dell'anno scorso e nei primi mesi dell'anno 2005.
Il Comitato ha poi analizzato le caratteristiche del contesto in cui opera la
criminalità organizzata verificando che, anche in assenza di specifici accordi, i vari gruppi
criminali di fatto si sono attribuiti i diversi settori di interesse: le estorsioni legate
all'edilizia, il traffico di droga, lo sfruttamento della prostituzione e le rapine in abitazione.
E' stato, quindi, preso in esame in particolare il settore economico in cui operano le
imprese edili nel quale la presenza della criminalità è evidenziata da atti intimidatori, minacce e
danneggiamenti, finalizzati alla riscossione di somme di denaro.
A tale riguardo sono state approfondite anche le possibili connessioni con il lavoro
nero e con il reinvestimento di tali somme in attività illecite, prime fra tutte il traffico
della droga.
Per contrastare più efficacemente tale fenomeno è stata disposta un'intensificazione delle
misure di prevenzione nei confronti di appartenenti alla criminalità organizzata ed una particolare
attenzione al settore degli appalti, al fine di prevenire tentativi di infiltrazione mafiose.
E' stato, altresì, deciso un incremento delle "investigazioni finanziarie" da parte
della Guardia di Finanza al fine di incidere con efficacia sui flussi monetari e sui patrimoni
illecitamente acquisiti, nonché un più capillare controllo del territorio provinciale.
E' stata, poi, concordata la costituzione di un gruppo di lavoro permanente che abbia ad
oggetto l'analisi delle più frequenti forme di irregolarità nel mondo del lavoro di cui faccia
parte l'Amministrazione Provinciale, il Comune capoluogo, la Camera di Commercio, la Direzione
Provinciale del Lavoro e l'Azienda-USL.
E' stata inoltre decisa l'organizzazione di una significativa iniziativa di sensibilizzazione
sul problema droga rivolta soprattutto ai giovani.
Il Comitato ha infine convenuto sulla necessità che all'azione delle Forze dell'Ordine si
affianchi un'ulteriore azione di tutte le componenti della cosiddetta "società civile" che deve
continuare a mantenere altissima la guardia contro qualsiasi fenomeno criminale e, in particolare,
su quello della criminalità organizzata.
Relativamente al secondo punto all'ordine del giorno sono stati discussi il nuovo Piano per il controllo del territorio provinciale e il nuovo Piano per il Controllo Intergrato e Coordinato del Comune capoluogo.
I Piani sono il frutto di un'attenta e profonda analisi di tutti i dati e le informazioni utili per individuare le peculiarità e le caratteristiche del territorio della nostra provincia, che vanno dalla densità della popolazione al tasso di criminalità, dalla presenza di obiettivi sensibili alle aree più colpite, dalla consistenza della dislocazione sul territorio delle Forze di Polizia al censimento dei mezzi di autotutela disponibili.
Grazie a tali valutazioni è stato possibile prevedere soluzioni maggiormente adeguate a contrastare i vari fenomeni criminali esistenti sul territorio, evitando duplicazioni e sovrapposizioni nei servizi espletati dalle Forze dell'Ordine, con il maggior coinvolgimento, nel rispetto delle specifiche competenze, dei Corpi di Polizia Municipale, garantendo una maggiore presenza e una copertura del territorio più completa possibile, anche attraverso l'adozione di moduli operativi tendenti a rafforzare la fiducia e la collaborazione dei cittadini,
Reggio Emilia, 15 novembre 2005
IL CAPO DI GABINETTO
(Dr. Bolognesi)