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Ministro Roberto Maroni (08.05.2008-16.11.2011)

28.07.2008

Sarà operativo dal 4 agosto il 'Piano d'impiego del personale delle Forze Armate'

Ad annunciarlo è stato il ministro Maroni nel corso di una visita a Brescia per la firma del 'patto per la sicurezza'


«Domani riunirò il comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, quindi mi incontrerò con il ministro La Russa per firmare il decreto che destina 3 mila militari nelle città, da lunedì 4 agosto». E' stato lo stesso ministro dell'Interno Roberto Maroni, ad annunciare, nel corso della sua visita a Brescia, che domani alle 11 al Viminale sarà firmato il decreto per l'adozione del "Piano d'impiego del personale delle Forze Armate", previsto dal Decreto legge n. 92/2008 approvato giovedì scorso.

Maroni, che si è recato a Brescia per la firma del Patto per la Sicurezza, in mattinata era stato in questura a Milano, dove aveva incontrato il capo della polizia, il prefetto e il questore con i quali aveva discusso proprio le modalità di dislocamento dei militari nel capoluogo lombardo.

«Il patto per la sicurezza di Brescia è una novità federalista» ha dichiararto il ministro dell'Interno, sottolineando che la novità consiste nella facoltà che anche altri comuni della provincia potranno aderire al patto.
«Anche le modalità degli interventi - ha spiegato Maroni - saranno decise dai comuni, perchè è ovvio che solo sul territorio si possono fare le scelte migliori e non certo da Roma».

Il ministro dell'Interno, dopo aver ricordato che quello di oggi è il primo patto per la sicurezza che firma da quando è ministro, ha evidenziato come questa sia una eredità del precedente governo. «I patti per la sicurezza - ha spiegato - erano stati decisi dal ministro Amato, noi li abbiamo giudicati in modo positivo, ma abbiamo fatto alcune modifiche in senso federalista».

Sulla questione dell'immigrazione, Maroni ha ribadito che: «Non faremo piu' sanatorie generalizzate. Condividiamo in pieno - ha proseguito il ministro - la posizione della presidenza francese per il semestre europeo, che non prevede più alcuna sanatoria generalizzata. Siamo semmai disponibili a discutere caso per caso».