Unione Europea: Cos'è e Cosa fa
Che cosa è
L'Unione affronta i problemi comuni ai 370 milioni di cittadini dei paesi del
continente europeo. Il processo di integrazione dei 15 paesi membri è iniziato oltre 50
anni fa ed ha portato alla creazione di un mercato unico in cui le merci, le persone, i servizi e i
capitali circolano liberamente, come se si trattasse di un unico paese. L'entrata in
vigore del Trattato di Maastricht sull'Unione europea, nel 1993, ha avviato un processo
culminato nella realizzazione di un'unione economica e monetaria dotata di una moneta unica.
Risulta quindi fondamentale per i cittadini europei conoscere e comprendere il ruolo delle
istituzioni che gestiscono l'Ue. Tuttavia, nonostante il processo di integrazione degli Stati
membri, la Ue garantisce la conservazione della diversità culturale e linguistica dei suoi popoli,
applicando inoltre il principio di sussidiarietà, in base al quale l'Unione agisce solo quando la
sua azione sia più efficace di quella dei singoli Stati membri.
L'Unione europea si fonda su un sistema istituzionale unico al mondo.
Infatti, gli Stati membri operano una delega di sovranità a favore di istituzioni
indipendenti che rappresentano, al tempo stesso, l'interesse comunitario, gli interessi nazionali e
quelli dei cittadini. I fondamenti dell'Unione europea sono il diritto e la democrazia: la
Commissione difende tradizionalmente gli interessi comunitari, tutti i governi
nazionali sono rappresentati in seno al
Consiglio dell'Unione e il
Parlamento europeo è eletto direttamente dai cittadini degli stati membri. A tale
"triangolo istituzionale" si aggiungono altre due istituzioni: la Corte di giustizia e la Corte dei
conti.
Che cosa fa
In forza dei trattati l'azione dell'Unione europea si fonda su tre "pilastri" e le
decisioni vengono prese a maggioranza qualificata o all'unanimità.
Il primo pilastro comprende tutta una serie di politiche comunitarie (agricoltura, trasporti,
ambiente, energia, ricerca e sviluppo, asilo e immigrazione) elaborate e attuate secondo un
processo decisionale ormai ben sperimentato, che prende inizio con una proposta della Commissione.
Una volta ultimato l'esame tecnico e politico, il Consiglio può adottare la proposta della
Commissione, modificarla o respingerla.
Il trattato di Mastricht, introducendo la procedura di codecisione, ha ampliato i poteri del
Parlamento europeo: molti atti legislativi (relativi al mercato interno, alla tutela dei
consumatori, alle reti transeuropee, all'istruzione e alla sanità) sono adottati congiuntamente dal
Parlamento e dal Consiglio.
Nella gran maggioranza dei casi (tra l'altro, per tutto ciò che riguarda l'agricoltura, la
pesca, il mercato interno, l'ambiente e i trasporti), il Consiglio decide con il voto a maggioranza
qualificata; agli Stati membri è attribuita la seguente ponderazione:
Paese |
Voti |
Germania, Francia, Italia e Regno Unito |
10 |
Spagna |
8 |
Belgio, Grecia, Paesi Bassi e Portogallo |
5 |
Austria e Svezia |
4 |
Irlanda, Danimarca e Finlandia |
3 |
Lussemburgo |
2 |
Totale |
87
|
Tale ponderazione è stata modificata dal Trattato di Nizza che l'ha aggiornata anche in considerazione dell'ingresso nell'Unione dei paesi aderenti:
Germania | 29 |
Regno Unito | 29 |
Francia | 29 |
Italia | 29 |
Spagna | 27 |
Polonia | 27 |
Romania | 14 |
Paesi Bassi | 13 |
Grecia | 12 |
Repubblica Ceca | 12 |
Belgio | 12 |
Ungheria | 12 |
Portogallo | 12 |
Svezia | 10 |
Bulgaria | 10 |
Austria | 10 |
Slovacchia | 7 |
Danimarca |
7 |
Finlandia | 7 |
Irlanda | 7 |
Lituania | 7 |
Lettonia | 4 |
Slovenia | 4 |
Estonia | 4 |
Cipro | 4 |
Lussemburgo | 4 |
Malta | 3 |
I settori del primo pilastro per i quali è ancora necessaria l'unanimità sono
la politica fiscale, l'industria, la cultura, il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo
sociale europeo e il programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico.
Per gli altri due pilastri dell'Unione europea, la politica estera e di sicurezza comune
(secondo pilastro) e la cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale (terzo pilastro),
il Consiglio ha un potere sia di decisione, sia di iniziativa. L'unanimità è la regola per entrambi
i pilastri, tranne che per la realizzazione di azioni comuni, che possono essere decise a
maggioranza qualificata.
La politica estera e di sicurezza comune mira a definire e ad attuare una politica comune
estesa a tutti i settori della politica estera e di sicurezza.
La cooperazione nei settori di polizia e giudiziaria in materia penale è volta, tra
l'altro, a promuovere azioni di interesse comune per quanto riguarda la lotta contro il
terrorismo, il traffico di droga e altre forme gravi di criminalità internazionale.
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