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Il "governo" della Ue

Vero è proprio "motore" dell'Unione europea, la Commissione è il "governo" della Ue. A ciascuno dei commissari è assegnato un "euroministero" (denominato "Direzione Generale") incaricato di gestire specifiche aree di competenza politica.

I  Trattati istitutivi affidano alla Commissione europea tre funzioni specifiche:


I - potere d'iniziativa legislativa

E' la Commissione ad avviare il processo legislativo con la presentazione di proposte al Consiglio dell'Unione ed al Parlamento europeo.
I progetti di atti legislativi comunitari (direttive, regolamenti e decisioni) devono individuare l'interesse europeo (non quello di singoli Stati o categorie), devono essere il risultato di un'ampia consultazione delle parti sociali e politiche interessate, e devono rispettare il principio della sussidiarietà (l'Unione interviene soltanto nella misura in cui gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere adeguatamente realizzati dagli Stati membri).


II - custodia dei Trattati

La Commissione vigila sulla corretta applicazione della legislazione comunitaria da parte degli Stati membri, avviando nei loro confronti, in caso di inadempienza degli obblighi derivati dai Trattati, una procedura d'infrazione, che può condurli a subire il giudizio della Corte di Giustizia.

III - gestione ed esecuzione delle politiche dell'Unione europea
e delle relazioni commerciali internazionali

La Commissione è l'amministratore ed il negoziatore dell'UE.
E' l'esecutivo europeo a gestire il bilancio annuale dell'Unione e ad assicurare l'erogazione dei fondi strutturali.
In settori quali l'agricoltura, la concorrenza e la politica commerciale, la Commissione dispone di un ampio margine di autonomia per prendere decisioni senza dover presentare proposte al Consiglio dei ministri.
E' affidata all'eurogoverno anche la negoziazione degli accordi commerciali e di cooperazione con i paesi terzi e con gruppi di paesi a nome dell'Unione.