La Conferenza Intergovernativa (CIG)
I Trattati istitutivi possono essere modificati per volontà concorde di tutti gli
Stati membri dell'Unione europea. Le modalità di revisione sono disciplinate dell'articolo 48 del
Trattato sull'Unione europea, secondo cui il Governo di ciascuno Stato membro o la Commissione
europea possono sottoporre progetti di revisione al Consiglio.
Il Consiglio, dopo aver consultato il Parlamento europeo e la Commissione, può decidere in
senso favorevole alla convocazione di una Conferenza dei rappresentanti dei Governi degli Stati
membri. In tal caso la Conferenza è convocata dal Presidente del Consiglio "allo scopo di
stabilire di comune accordo le modifiche da apportare ai Trattati".
Il concetto di
Conferenza Intergovernativa designa, quindi, un negoziato tra gli Stati membri
allo scopo di modificare o completare i trattati. La CIG è fondamentale per il processo di
integrazione europea. I cambiamenti nella struttura istituzionale e giuridica e l'attribuzione di
nuove competenze all'Unione sono stati sempre il risultato di Conferenze Intergovernative.
Nelle tappe del processo integrazione europea dalla nascita della Comunità ogni CIG ha
consentito di aggiungere un importante tassello ad un processo mai statico ed ancora oggi in
continua evoluzione.
Il Consiglio europeo di Milano del 28-29 giugno 1985 convocò la prima CIG avviata il 9
settembre 1985 sotto Presidenza italiana e conclusasi a Bruxelles il 28 febbraio 1986 con
l'adozione dell'Atto Unico europeo. L'Atto Unico ha consentito la realizzazione del mercato unico,
la riforma dei fondi strutturali, il rafforzamento della cooperazione monetaria, il passaggio dalla
votazione all'unanimità alla maggioranza qualificata in molte materie, la creazione di un Tribunale
di primo grado da affiancare alla Corte di Giustizia delle Comunità europee.
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