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Sicurezza

23.09.2008

Invio di 500 militari nelle zone con più alto rischio criminalità organizzata

Lo ha deciso il Consiglio dei ministri che ha anche introdotto norme più severe per richiedenti asilo e ricongiungimenti familiari e approvato uno stanziamento per realizzare dieci nuovi Centri di identificazione ed espulsione

Cinquecento militari sono pronti a partire per assicurare «nelle aree dove c'è un'evidente emergenza criminale, un più efficace controllo del territorio». Lo ha riferito il ministro dell'Interno Maroni nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri di oggi.
I militari, che andranno ad aggiungersi al contingente di 400 uomini delle Forze dell’ordine già inviato nei giorni scorsi, saranno impegnati per 3 mesi nelle zone più a rischio con le stesse modalità del precedente contingente dell'esercito, ma il decreto non prevede una proroga automatica. 
Il Governo, inoltre, secondo quanto riferito dal ministro della Difesa Ignazio La Russa, è orientato a utilizzare per altri sei mesi la presenza dei tremila militari che svolgono pattugliamento nelle città metropolitane e sorveglianza nei siti sensibili. «Ne ho già parlato con Maroni - ha detto La Russa
durante la conferenza stampa - e anche lui è d'accordo». Il decreto che prevede l'uso di militari scade a dicembre e la proroga potrebbe avvenire automaticamente.

Per quanto riguarda la strage di Castel Volturno, il ministro Maroni ha mostrato il suo apprezzamento «per il fatto che la magistratura abbia contestato anche l'aggravante di terrorismo». Il ministro ha ribadito tuttavia che, per chi è accusato di associazione mafiosa, vanno ridotti i margini di concessione da parte dei giudici di benefici, quali gli arresti domiciliari. Il ministro ha poi annunciato che riferirà al Senato, domani alle 10,30, sui fatti accaduti nel casertano.

Il decreto legge, infine, contiene gli stanziamenti per la costruzione di dieci nuovi Centri di identificazione e di espulsione nelle regioni che ne sono ancora sprovviste e per l'ampliamento di quelli già esistenti. Il provvedimento è stato motivato dal ministro Maroni dall’eccezionale afflusso di immigrati: 14.200 tra gennaio e settembre del 2007, 23.600 nello stesso periodo del 2008, con un incremento, sottolinea Maroni del 60%.
I settantotto milioni di euro stanziati saranno impiegati per raddoppiare la ricettività, aggiungendo ulteriori 1.000 posti, agli attuali 1.160.

Il Consiglio dei ministri ha poi esaminato in via definitiva i due decreti legislativi contenuti nel Pacchetto Sicurezza che riguardano:
• ricongiungimenti familiari dei cittadini stranieri. Coniugi, figli maggiorenni e genitori di immigrati dovranno essere sottoposti al test del Dna per ottenere il ricongiungimento e le spese saranno a carico del richiedente. Il ricongiungimento non verrà più concesso autonomamente per decorrenza dei termini e nel caso i consolati non siano in grado di accertare l'effettiva parentela si ricorrerà all'esame del Dna.
• riconoscimento dello status di rifugiato. Introdotta «una normativa più stringente» sull'accoglimento delle richieste di asilo. «Nell'ultimo anno – ha spiegato il ministro Maroni - abbiamo ricevuto 14mila richieste di asilo, cioè gran parte degli immigrati clandestini che sbarcano in Italia. Per evitare abusi, il prefetto potrà stabilire il luogo di residenza per i richiedenti in attesa che la domanda sia valutata».