Il Trattato di Nizza e la carta dei diritti fondamentali
Le innovazioni del Trattato di Nizza
Il Trattato di Nizza, firmato nel 2000, è entrato in vigore il 1° febbraio
2003. Ai sensi di tale Trattato, le decisioni saranno prese a maggioranza nella maggior parte delle
materie, anche se nei settori più importanti alcuni paesi hanno mantenuto il proprio diritto di
veto: il Regno Unito per il fisco e la sicurezza sociale, la Germania per l'asilo e l'immigrazione
(almeno fino al 2004), la Spagna per i fondi strutturali, la Francia per l'audiovisivo.
La
Commissione europea
, attualmente composta di 20 membri, crescerà fino a quando i paesi membri saranno 27 e
solo allora sarà riesaminata la questione di riportarla a dimensioni più gestibili, forse
attraverso un metodo di rotazione.
Saranno riponderati i voti spettanti a ciascun Stato membro per riflettere con più
fedeltà il peso demografico degli stati membri ed impedire che un'alleanza di piccoli possa mettere
in minoranza i 'grandi'. A Germania, Italia, Francia e Regno Unito vengono pertanto assegnati 29
voti ciascuno, dai 10 che avevano, e agli altri paesi numeri inferiori.
Con le cooperazioni rafforzate gruppi di almeno 8 Paesi procederanno più
speditamente all'integrazione in vari settori, con regole più flessibili delle attuali; il settore
della difesa rimane escluso per l'opposizione di Londra.
Per il
Parlamento europeo
l'ingresso dei nuovi paesi membri comporterà un aumento degli eurodeputati dagli attuali
626 a 732 ed una redistribuzione dei seggi. La Germania ne manterrà 99, ma gli altri grandi
(Italia, Francia e Regno Unito) ne perderanno 15 a testa, scendendo da 87 a 72.
La carta dei diritti fondamentali
Il Consiglio europeo di Nizza (7-9 dicembre 2000) si è compiaciuto della proclamazione
congiunta, da parte del Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione, della Carta dei
diritti fondamentali, che riunisce in un unico testo i diritti civili, politici, economici, sociali
e societari finora enunciati in fonti diverse, internazionali, europee o nazionali. Il Consiglio
europeo auspica che alla Carta sia data la più ampia diffusione possibile presso i cittadini
dell'Unione. La questione della portata della Carta sarà esaminata in un secondo te