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L'Euro dei cittadini

Changeover: un primo bilancio a metà del cammino A metà del cammino che ci porterà alla definitiva introduzione dell'euro ed al conseguente addio alla lira può essere stilato un primo bilancio, pur se provvisorio. Effettuato mezzo "changeover" la lira è diventata una rarità, la percentuale delle transazioni con la vecchia moneta è quasi residuale e più del 60% delle monete e banconote in lire si trova nei depositi di Bankitalia e Zecca, pronto per la distruzione. Per quanto riguarda poi la "sensazione" sull'impatto dell'euroconversione tra i cittadini è indicativo annotare che l'euro risulta scomparso dalle prime pagine dei giornali.
Resta ancora un mese alla fine del "changeover" e già si è compreso che, se la conversione è avvenuta con più calma che altrove, è solo perché l'Italia ha scelto un periodo di doppia circolazione più lungo.
E bene ha fatto, perché anche in questa decisione sta la ragione del successo italiano: la Germania ha fallito il passaggio "tutto in una notte" e Olanda (27 gennaio), Irlanda (9 febbraio) e Francia (17 febbraio) hanno registrato gli stessi problemi italiani, più psicologici che reali. Si va dunque al 28 febbraio con ponderata calma, facendo decantare le ansie e le difficoltà di categorie di cittadini che avrebbero subito con giustificato malanimo un periodo più breve imposto d'autorità.
La prealimentazione di banconote e monete è andata bene ed eccellente è risultato anche il funzionamento di tutte le strutture pubbliche, se si osserva che Ministeri ed Enti locali hanno offerto servizi senza intoppi; anche il "privato", banche, poste e distribuzione, ha superato velocemente il primo periodo caratterizzato da file per gli utenti.
La questione finlandese e la sorte dei centesimi di euro: la Finlandia li ha "neutralizzati" per legge arrotondando i prezzi ai 5 centesimi (pur senza metterli fuori corso). Un esempio che pone dubbi di ammissibilità a livello europeo e che trova sempre meno consensi anche in Italia. Con le monete da uno e due centesimi i borsellini si gonfiano e i pezzi di minor valore sembrano "pesi morti" tuttavia il loro ruolo, in questa fase, è essenziale. Con tutti i riflettori puntati sui prezzi e con l'ansia da arrotondamento che circola tra i consumatori, i piccoli centesimi hanno permesso di convertire i prezzi con precisione (si pensi ai prezzi di prodotti venduti a chilo o a litro) evitando rincari ulteriori e polemiche a non finire.
Se in futuro i prezzi si stabilizzeranno su valori più arrotondati, i centesimi potranno, senza alcun clamore, scomparire dagli appesantiti borsellini.

Olanda, e non Germania, prima nel "changeover"  
Il fiorino olandese è stata la prima moneta nazionale di un Paese di Eurolandia a non avere più valore legale. Come previsto, i fiorini sono andati fuori-corso allo scoccare della mezzanotte del 27 gennaio 2002 e non sono stati segnalati problemi di rilievo per la scomparsa di una valuta nata nel Quattordicesimo secolo ispirandosi alle monete di Firenze, portate dai suoi mercanti in tutta Europa.
Contrariamente a quanto era stato pubblicizzato, tanto da divenire quasi una leggenda metropolitana, alla Germania non è praticamente riuscito il ''changeover tutto in una notte'' poiché il corso legale del marco tedesco è certamente terminato il 31 dicembre scorso, ma solo formalmente. La Germania infatti avrebbe voluto connotarsi, con teutonica precisione, come la più rapida nel compiere l'epocale passaggio all'euro, ma le normali difficoltà logistiche del progetto hanno consigliato un maggiore pragmatismo, identico a quello della maggior parte degli altri Paesi europei, come l'Italia: una particolare ''dichiarazione'' consente in pratica la doppia circolazione della moneta tedesca e degli euro almeno sino al 28 febbraio.
Complimenti dunque agli olandesi, 16 milioni, che si sono rivelati fra i più euro-entusiasti e meglio organizzati: appena cinque giorni dopo l'avvento della moneta unica, il primo gennaio scorso, tre quarti dei pagamenti già avvenivano in euro e nei giorni scorsi si era arrivati a quasi il 100%.
Le prossime monete a finire nelle bacheche dei collezionisti saranno la sterlina irlandese (il 9 febbraio) e il franco francese (17 febbraio). Tutte le altre valute perderanno valore il 28 febbraio, compreso il marco tedesco.

Euro: un Call Center per dubbi grandi e piccoli Dal 1 gennaio 2002 l'euro ha iniziato a sostituire la lira. Le due monete convivranno fino al 28 febbraio e poi spazio solo all'euro. Soprattutto durante questo periodo di convivenza tra vecchio e nuovo potranno sorgere dubbi grandi e piccoli sulla conversione lira-euro, sulle nuove monete, sugli arrotondamenti, sulle truffe presunte o reali.
Il Comitato Euro ha istituito un utile servizio, rivolto a cittadini, professionisti e pubbliche amministrazioni, un Call Center per risolvere quesiti e dubbi sull'euro, affinché le eventuali incertezze sull'euro non siano più un problema: 800 28 02 02.
Il numero verde gratuito, dopo le usuali prime tre cifre, riporta la data dell'ultimo giorno di circolazione della lira e di funzionalità, salvo proroghe, del Call Center. Ai cittadini, nel caso di quesiti elementari, l'operatore risponderà con immediatezza, sulla base della formazione specifica ricevuta. Qualora il quesito presenti elementi di complessità, l'operatore consulterà una Banca Dati di domande e risposte appositamente predisposta, con l'obiettivo di identificare, nel minor tempo possibile, la domanda posta dall'utente e di comunicargli la risposta nel corso della stessa telefonata.
Se poi il quesito è di particolare complessità o il cittadino desideri comunque una risposta dall'esperto, si potranno porre le domande agli esperti compilando l'apposito form predisposto nel sito del Comitato Euro. Segnalando il proprio indirizzo e-mail, il cittadino potrà ricevere la risposta direttamente e comodamente nella propria casella di posta elettronica.

L'ultima buona azione della lira
Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della rappresentanza in Italia della Commissione Europea e del Comitato Euro, per la prima volta in Italia tre grandi Associazioni Internazionali - Amnesty International, UNICEF e WWF, da sempre impegnate per i diritti umani, l'infanzia e l'ambiente - collaborano ad un unico progetto di raccolta fondi denominato Il Salvamondo .
Amnesty International utilizzerà il ricavato de "Il Salvamondo" per sostenere la campagna "Non sopportiamo la tortura.", UNICEF lo destinerà a progetti a supporto dei bambini in guerra e WWF si occuperà della conservazione delle foreste in tutto il mondo contro il degrado della Terra.

Euro-curiosità: un particolare nazionale differenzia le banconote 
Anche sulle eurobanconote è possibile rintracciare la nazione d'origine. Ciò che dunque è palese sulle monete, nelle quali una "faccia" è stata riservata al conio nazionale, risulta più difficoltoso sulle banconote e senz'altro meno suggestivo, ma comunque possibile. Ed in realtà è semplice appagare questa curiosità: una combinazione alfanumerica, insieme di lettere e cifre progressive, rende le banconote differenti. A prima vista identiche, le valute cartacee si differenziano per l'attribuzione, da parte della Banca Centrale Europea, di lettere di identità nazionale: all'Italia, per esempio, è stata assegnata la lettera "S" che precede la numerazione progressiva.
Gli altri Paesi hanno avuto: X per la Germania, L per la Finlandia, M al Portogallo, N all'Austria, P ai Paesi Bassi, R al Lussemburgo, T per l'Irlanda, U la Francia, V la Spagna, Y la Grecia e Z per il Belgio.
Già stabilita la lettera "J" per la Gran Bretagna, in attesa dell'adesione alla moneta unica; per lo stesso motivo è stata assegnata alla Svezia la "K" e alla Danimarca la "W".

Euro e Buoni Pasto La prossima immissione in circolazione dell'euro sta producendo un adeguamento di tutte le transazioni in denaro e, quel che più interessa alla massa del lavoro dipendente sia pubblico che privato, dei pagamenti delle voci che concorrono a costituire il reddito. Altra voce di "emolumento", ma che non costituisce reddito, è quella relativa ai cosiddetti "buoni pasto" cioè quei tickets che consentono di fare un veloce pasto nelle pause di lavoro: come inciderà l'introduzione dell'euro sul controvalore stampato sui tickets?
Innanzitutto va detto che il buono pasto è un titolo dal valore predeterminato che legittima al consumo di un pasto o di un servizio sostitutivo presso esercizi pubblici convenzionati e che subisce alcuni limiti all'utilizzo derivanti dalla normativa tributaria e previdenziale inerente al rapporto contrattuale di lavoro. I buoni pasto, infatti, posso essere utilizzati solo per fruire di un servizio ristorativo e non danno diritto al resto in denaro, qualora il valore della prestazione sia inferiore al valore nominale del buono. Nel caso infatti che la prestazione effettuata avesse un valore superiore al ticket, si dovrà pagare la differenza in denaro. Inoltre i buoni pasto non possono essere convertiti in denaro, non possono dare diritto a ricevere prestazioni diverse da quelle previste dal contratto di ristorazione, non possono essere utilizzati da persone diverse dai titolari stessi e non possono essere ceduti o commercializzati.
L'adeguamento all'euro dei buoni pasto, con le caratteristiche descritte, è stato fatto con una introduzione morbida delle novità: riportano già il controvalore in euro, nella posizione in verticale a destra.
Al momento serve per familiarizzare con la nuova moneta, dal gennaio 2002 il controvalore servirà come valore effettivo del ticket. Ma attenzione! I ticket sono comunque validi e utilizzabili fino al 30 aprile 2002!
Un'ultima indicazione: occorre ricordare che i buoni pasto sono validi solo in Italia.

Un monumento alla lira con la fusione delle vecchie monete
Al via un progetto per la realizzazione di una scultura in onore della moneta che fra pochi mesi andrà in pensione. Con l'alto patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio di Camera, Senato, Presidenza del Consiglio, Presidenza del Parlamento Europeo, 8 Ministeri, Abi, Accademia di Studi Numismatici e World Gold Council, è stato infatti presentato il bando di concorso per la realizzazione del monumento. Il bando si rivolge a cittadini italiani di ogni età che dovranno raffigurare una moneta da 1 lira del 1951 o comunque riferirsi all'immagine che in essa è rappresentata, preferibilmente accostandola a quella delle più note banconote italiane. Chi intende partecipare al concorso dovrà consegnare il bozzetto (in bianco e nero o a colori) dell'opera entro il 30 marzo 2002 a La lira d'oro. Il concorso prevede premi per i 5 primi classificati.
Il monumento sarà dunque un omaggio alla Lira attraverso cui mettere in moto una rievocazione che vuole essere unicamente il ricordo di una moneta-simbolo che va in pensione e alla quale tutti siamo affezionati perché è stata capace di essere, comunque, un segno forte e distintivo della nostra storia.
Il monumento, che ha il peso di alcune tonnellate, ha la caratteristica principale di essere costituito in gran parte dalla fusione ottenuta dalle monete ex circolanti, nelle varie leghe, ma soprattutto in bronzital, altrimenti destinate immeritatamente ad un uso industriale.
L'idea di fondo è quella di coinvolgere il maggior numero possibile di italiani in questa grande impresa, ma soprattutto di far partecipare alla sua ideazione i bambini ed i ragazzi, attraverso un concorso nazionale con un bando ufficiale diffuso nelle scuole, sia pubbliche che private.
Una giuria, formata dai più eminenti personaggi della cultura, dell'economia e dell'arte, coordinata dalla Segreteria Italiana del Comitato Celebrazioni III Millennio, ha il compito di selezionare i bozzetti migliori per poi procedere alla designazione del progetto prescelto. Vengono messe in palio preziose medaglie in oro raffiguranti la Lira coniate su autorizzazione del Ministero del Tesoro, e "Microlire" in oro e argento, riproduzioni miniaturizzate della nostra ormai passata "unità di misura monetaria", realizzate dalla Zecca dello Stato.
La dislocazione del Monumento alla Lira Italiana scaturirà da un apposito sondaggio attraverso una società specializzata; non sono esclusi piccoli centri di provincia, fra cui sono candidati per ora Foligno, Vinci e Lucca, ma anche grandi città reclamano questo monumento che diventerà una caratteristica della città ospitante.

"Le monete italiane sono le più belle"
Tra le "facce" nazionali delle nuove monete, gli euro, l'Italia ha fatto la parte del leone, riproducendo 8 aspetti della cultura, dell'arte e dei prestigiosi monumenti della Penisola. E la moneta italiana da 1 euro, che riproduce l'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, è stata definita 'la più bella di Eurolandia'. Il riconoscimento è giunto dal settimanale greco 'Athens news', alla vigilia della mostra numismatica World Money Fair che si terrà a Basilea dal 1 al 3 febbraio prossimi e a cui parteciperà l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato con un proprio spazio espositivo.

La particolarità degli euroassegni italiani Sugli assegni in euro quale importo fa fede in caso di discordanza tra quello scritto in cifre numeriche e quello invece scritto in lettere?
Su tutti gli speciali dedicati all'euro e su tutti gli opuscoli prodotti dalle varie banche, anche centrali, in genere non viene riportato il caso oppure viene detto che fa fede l'importo scritto in cifre numeriche. Questo è vero per tutti i paesi aderenti all'unione monetaria europea eccetto che per l'Italia. Infatti in una Direttiva della Comunità Europea viene specificato che viste le molteplicità delle lingue in cui può essere compilato un assegno in euro e visto che lo stesso è valido in tutti i paesi dell'Uem, in casi di discordanza tra i due importi, quello ritenuto valido è l'importo numerico. Tutte e 11 le altre nazioni hanno adeguato la loro normativa a quella comunitaria, eccetto l'Italia dove infatti è ancora valida la vecchia normativa sugli assegni.
Se l'euroassegno è compilato in lingua italiana e circola all'interno del territorio nazionale allora in caso di discordanza fra gli importi scritti, fa fede quello in lettere, ma se lo stesso assegno circola fuori dai confini nazionali, allora fa fede quello numerico. Invece per gli assegni in euro compilati in lingua diversa da quella italiana, esempio in lingua francese o spagnola, allora fa fede l'importo in cifre numeriche.

Al bando a Barzago (LC) le monete più piccole Barzago (LC) come la Finlandia: il Comune ha deciso tariffe arrotondate e niente monetine da 1 e 2 centesimi, definite ingombranti e inutili, nei servizi al pubblico. Calcolatrice alla mano si è proceduto agli arrotondamenti sulle tariffe dell'anagrafe, ma anche per quelle degli impianti sportivi. Nessuno dovrebbe aver guadagnato e nessuno perso poiché equamente gli arrotondamenti sono stati fatti per eccesso e per difetto, garantendo la compensazione.

L'euro entra in circolazione anche in Romania L'euro approda anche in Romania, dove però il cambio delle 12 valute europee occidentali che saranno tolte di circolazione dal prossimo anno costerà una commissione. Le banche romene maggiori, con corrispondenze nell'Ue, cominceranno a ricevere le prime forniture di euro dal 15 dicembre, in modo da essere pronte dall'inizio di gennaio a fornire alla popolazione banconote e monete nella nuova valuta. Per i romeni sarà possibile entrare in possesso di euro a costo zero solo aprendo conti in valute in via di scomparsa prima del 31 dicembre 2001, che poi saranno cambiati automaticamente in euro senza commissione di cambio

Il Piano di Convertibilità Lira - Euro

2 euro: il caso 500 lire

La nuova moneta è unica anche nel plurale

Il plurale di euro "suona" ancora euro così come quello di cent, che rimane anch'esso invariato.

Al bando a Barzago (LC) le monete più piccole

Barzago (LC) come la Finlandia: il Comune ha deciso tariffe arrotondate e niente monetine da 1 e 2 centesimi, definite ingombranti e inutili, nei servizi al pubblico. Calcolatrice alla mano si è proceduto agli arrotondamenti sulle tariffe dell'anagrafe, ma anche per quelle degli impianti sportivi. Nessuno dovrebbe aver guadagnato e nessuno perso poiché equamente gli arrotondamenti sono stati fatti per eccesso e per difetto, garantendo la compensazione.


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