 | Giuseppe Procaccini, capo di Gabinetto del ministero dell'Interno 150 anni di Unità d'Italia. I prefetti sono stati sempre in prima linea, accompagnando i cambiamenti che in questo lungo periodo di edificazione di un Paese fondato sull'unità hanno attraversato l'amministrazione dell'Interno e ne hanno modificato l'assetto organizzativo e le competenze. Si tratta di quel ruolo che, già nel 1859, il Guerrazzi così descriveva: i Prefetti sono ... «organi del Governo rispetto alla popolazione ed organi di questa rispetto al Governo». Significa che al prefetto sono affidati provvedimenti rigorosi, in quanto Autorità provinciale di pubblica sicurezza, ma al tempo stesso funzioni di garanzia e di mediazione. Questa duplice rappresentanza - il cui verso prevalente è stato all'origine dal centro alla periferia e che, dopo la Costituzione repubblicana, ha sempre più marcato la direzione inversa (basti pensare alle dinamiche dell'ordine pubblico) - trova nel nuovo assetto basato sulla centralità del cittadino e sulla sussidiarietà orizzontale e verticale, una linea di continuità e rafforzamento. E' una rappresentanza istituzionale, che costituisce il nodo fondante della responsabilità prefettizia, destinata ad offrire un supporto obiettivo alle decisioni del Governo. Dall'Unità d'Italia il valore aggiunto delle prefetture è stato quello di saper governare e dominare le variabili di sistema, che hanno investito trasversalmente tutte le dinamiche presenti nel territorio in direzione di una coesione sociale, istituzionale, giuridicoordinamentale. Segue intervista >>> |